Riscossione delle imposte – La liquidazione e il “fondato pericolo per la riscossione”

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Premessa

L’avvio e lo svolgimento della fase di liquidazione può ritenersi, di per sé, un fondato pericolo per la riscossione delle imposte, degli interessi e delle sanzioni dovuti dalla società tale da giustificare l’iscrizione nei ruoli straordinari?

Oppure la liquidazione deve essere considerata, sotto tale profilo, normale svolgimento dell’attività della società che, a meno di ulteriori indizi, non pregiudica la riscossione delle imposte?

A questo interrogativo, che impatta sulla graduale o immediata riscossione delle imposte, interessi e sanzioni accertati dall’amministrazione finanziaria, ha dato risposta la Cassazione.

La disciplina

In base all’articolo 15 del D.P.R. n. 602 del 1973 le imposte, i contributi ed i premi corrispondenti agli imponibili accertati dall'ufficio ma non ancora definitivi, nonché i relativi interessi, sono iscritti a titolo provvisorio nei ruoli, dopo la notifica dell'atto di accertamento, per 1/3 degli ammontari corrispondenti agli imponibili o ai maggiori imponibili accertati.

Per le sanzioni si applica, invece, l’articolo 19 del D.lgs. n. 472 del 1997, il quale rinviando all’articolo 68 del D.lgs. n. 546 del 1992, prevede la riscossione nella misura di 2/3 dopo la sentenza della CTP sfavorevole al contribuente.

Tali disposizioni non si applicano se, invece, le imposte, gli interessi e le sanzioni sono iscritte nei ruoli straordinari. In tal caso, ai sensi dell’articolo 15-bis del citato D.P.R., le imposte, gli interessi e le sanzioni sono iscritti per l'intero importo risultante dall'avviso di accertamento, anche se non definitivo.

Presupposto della iscrizione delle imposte, interessi e sanzioni nei ruoli straordinari è, ai sensi dell’articolo 11, comma 3, l’esistenza di una “fondato pericolo per la riscossione”.

Liquidazione – il fondato pericolo secondo la Cassazione

La Cassazione con la sentenza n. 22529 del 18 luglio 2022, con riferimento a una società in liquidazione, ha affermato che è da ritenersi illegittima l’iscrizione a ruolo straordinario di imposte in base alla sola circostanza della messa in liquidazione volontaria della società contribuente, di per sé inidonea ad integrare il presupposto del fondato pericolo per la riscossione.

In via generale, infatti, la sola circostanza della messa in liquidazione, anche volontaria, della società non è idonea ad integrare il requisito del “fondato pericolo per la riscossione”.

In quali casi nella liquidazione vi è fondato pericolo per la riscossione

Diverso è il caso in cui lo status di società in liquidazione è accompagnato da altri elementi.

Il fondato pericolo può evidenziarsi se alla condizione di liquidazione concorrano ulteriori fatti – riferibili:

  • vuoi a condotte tenute dal contribuente (quali, ad esempio l’occultamento di cespiti);
  • vuoi ad eventi oggettivi esterni (ad esempio, l’adozione di provvedimenti di sequestro, la contestuale presenza di una pluralità di ingenti debiti ovvero la presentazione di istanze di fallimento);
  • vuoi, ancora, a gravi irregolarità da parte del liquidatore nella stessa procedura di liquidazione – come tali suscettibili di porre in risalto la criticità della posizione debitoria e il timore di un vulnus per il credito.

A tal fine, la sentenza ha ricordato alcuni precedenti in cui, appunto, è stata ritenuta legittima l’iscrizione nei ruoli straordinari di società in liquidazione proprio perché ricorrevano ulteriori indizi di fondato pericolo. Nella sentenza n. 11225 del 30/07/2002 e nella sentenza n. 458 del 13/01/2014 la Cassazione aveva, infatti, precisato che in tema di riscossione delle imposte sui redditi, ai fini della iscrizione delle imposte nei ruoli straordinari, la sussistenza, alla data della formazione del ruolo, di provvedimento (valido ed efficace) di iscrizione di ipoteca legale sui beni della società e la circostanza che la società stessa si trovi in fase di liquidazione costituiscono elementi concorrenti ad integrare il requisito del "fondato pericolo per la riscossione", richiesto dall'art. 11, comma 3 del D.P.R. n. 602 del 1973.

Normativa

Articoli 11, 15 e 15- bis del D.P.R. n. 602 del 1973

Articolo 19 del D.lgs. n. 472 del 1997

Giurisprudenza

Cassazione, sentenza n. 22529 del 18 luglio 2022

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