Cash pooling – Come ottimizzare la finanza di gruppo

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Sembra quasi banale far presente che se nell’ambito di un gruppo composto di più società qualcuna ha i conti bancari attivi e altre in profondo rosso, sarebbe bello poter compensare la posizione attiva bancaria di una società con quella passiva di un'altra società, in modo che quest’ultima non generi interessi passivi.

Ebbene, ciò è possibile ed è una tra le tante motivazioni in base alle quali è utile ragionare in termini di gruppo e non in base alla logica del “chi fa da se fa per tre”.

Il cash pooling

Il cash pooling si pone l’obbiettivo di compensare le posizioni bancarie a debito di una società con quelle a credito di un'altra società facenti parte del medesimo gruppo per evitare che la prima paghi interessi passivi e commissioni bancarie e l’altra maturi irrisori interessi attivi. In questo modo con una tesoreria accentrata si riesce ad ottimizzare la finanza a livello di gruppo.

E’ bene fare presente che la recentissima FAC (02.02.2018) pubblicata sul sito dell’agenzia delle entrate ha chiarito che il cd. cash pooling obbliga la capogruppo (pooler) alla iscrizione all'Anagrafe dei rapporti finanziari con il codice rapporto 01: si seguono dunque le stesse regole dei rapporti di conto corrente bancario.

Il soggetto obbligato alla comunicazione è solo la capogruppo o pool leader, mentre non è richiesta alcuna comunicazione da parte delle società consociate aderenti al pool.

Tipologie di cash pooling

Nella pratica si hanno due distinte tipologie di cash pooling:

  • ZBS – zero bilance system – anche denominato physical cash pooling, posto che comporta su base periodica (in genere fine giornata) il trasferimento fisico del saldo (attivo o passivo che sia) del conto corrente bancario di ogni consociata su uno specifico conto master gestito dal pooler presso una banca (in Italia la banca del pooler deve essere la stessa delle consociate) che risulterà conseguentemente a credito o a debito. Con questa tipologia di cash pooling il conto master risulta essere l’unico affidato dalla banca. Il saldo di detto conto corrente bancario master sarà quindi l’unico che maturerà interessi attivi/passivi nei rapporti con la banca. Dal punto di vista contabile si accende un conto corrente di corrispondenza tra ogni società consociata e il pooler in cui si annotano le reciproche rimesse (accredito e addebito). Tali conti di corrispondenza servono anche per calcolare tra consociata e pooler gli interessi attivi e passivi in base agli accordi contrattuali.
  • NCP – notional cash pooling – ogni società consociata stipula un contratto con una stessa banca la quale, senza che si dia luogo ad alcuna movimentazione fisica, provvede a calcolare gli interessi (attivi o passivi) sul saldo netto giornaliero che deriva dalla compensazione (virtuale) di tutti i saldi dei singoli conti correnti di ogni consociata facenti parte del pooling. Tale compensazione virtuale (non è effettiva posto che i singoli conti correnti mantengono il loro saldo di fine giornata) viene effettuata mediante appositi software della banca. In questo caso non vi è il pooler (capogruppo) con proprio conto corrente bancario poiché il rapporto è tra la banca e la singola consociata. E’ scontato comunque che è la capogruppo che contratta con la banca tutte le condizioni riferite al rapporto di cash pooling delle consociate poiché resta il fatto che tale rapporto è gestito in funzione del gruppo.

Vantaggi e svantaggi del NCP – Notional cash pooling

Il NCP è decisamente più semplice da gestire dal punto di vista amministrativo perché a differenza del ZBS non comporta il trasferimento fisico dei saldi di fine giornata al conto master del pooler. Tale mancato trasferimento, peraltro, non comporta nella contabilità di ognuna delle società aderenti al cash pooling l’apertura e la gestione di un conto corrente di corrispondenza con il pooler.

Ogni società può disporre e gestire il proprio affidamento concessogli dalla banca ed è quindi responsabilizzata della propria gestione finanziaria.

Ovviamente al fine di riconoscere alla consociata a credito gli interessi attivi e di addebitare alla consociata a debito gli interessi passivi, maturati sulle rispettive posizioni occorre rifarsi ai saldi dei rispettivi conti correnti bancari.

Il NCP trova qualche difficoltà pratica poiché non sempre viene gestito dalle banche italiane e spesso occorre rivolgersi a banche estere.

Vantaggi e svantaggi del ZBS – Zero balance system

LO ZBS ha oggettive maggiori difficoltà di gestione ma è pacificamente praticato dalle banche anche a livello internazionale. Chiaramente nell’ambito di una stessa banca o di gruppi di banche convenzionati tra di loro.

La difficoltà consiste nel fatto che in contabilità la consociata deve annotare quotidianamente l’azzeramento del proprio saldo del conto corrente bancario, con contropartita crediti/debiti verso il pooler. Il pooler dovrà fare altrettanto (gli articoli in partita doppia sono speculari). Peraltro, tale trasferimento quotidiano del saldo non tiene comunque conto che l’accredito/addebito non sempre coincide con la data valuta che è presa in considerazione per il calcolo degli interessi attivi e passivi da parte della capogruppo che si incarica di gestire il calcolo degli interessi, o meglio di ripartire tra le consociate gli interessi passivi maturati sul conto accentrato di tesoreria gestito dal pooler e di riconoscere alle medesime consociate gli eventuali interessi attivi di propria pertinenza.

Il contratto di cash pooling

Il cash pooling, al di là della tipologia adottata (ZBS o NCP) richiede comunque un contratto tra la società holding (pooler leader) e la società partecipata (rectius, ed ognuna delle società partecipate aderenti al cash pooling) che deve disciplinare i seguenti termini del rapporto:

  1. Modalità e termini con cui i saldi dei c/c periferici delle consociate:
  • devono essere materialmente trasferiti al c/c bancario accentrato gestito dal pooler (ipotesi presente nella ZBS)
  • devono essere compensati virtualmente dalla banca delle consociate (ipotesi presente nel NCP)
  1. Ammontare dei tassi in base ai quali maturano gli interessi attivi e passivi:
  • sui crediti/debiti annotati nel conto corrente accentrato del pooler (ZBS);
  • sui crediti e debiti delle posizioni nette delle consociare che sono virtualmente azzerati dalla banca (NCP)
  1. Modalità con cui gli interessi attivi verranno corrisposti alle società con saldo bancario a credito (mensili, trimestrali, annuali) o per gli interessi passivi quando verranno richiesti per quelle con saldo bancario a debito. Da notare che non si tratta di rapporti bancari per cui non se ne seguono le relative regole di legge.
  2. Eventuale commissione spettante al pooler per lo svolgimento dell'attività di tesoriere ovvero di coordinamento della gestione finanziaria.

 

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