Vantaggi e svantaggi dell’Iva di cassa

Download PDF

La disciplina dell’Iva per cassa di cui all’art. 32-bis, del D.L. 22.6.2012 n.83, che permette di differire l’esigibilità dell’imposta, favorisce senz’altro quei contribuenti che, in vista di riscossioni prolungate nel tempo, si trovano a dover versare l’Iva registrata a debito per le fatture emesse e non ancora incassate, dovendo anticiparne la relativa provvista finanziaria. Conseguentemente, a fronte del differimento dell’esigibilità dell’Iva, il contribuente che ha optato per il regime di IVA per cassa potrà disporre di maggiori disponibilità finanziarie, che altrimenti andrebbero impiegate nei versamenti periodici del tributo in parola.

A fronte di tale vantaggio, l’opzione per il regime di IVA per cassa condiziona, però, il momento in cui si può portare in detrazione l’Iva sugli acquisti effettuati: sul punto, va rilevato che il contribuente che opera sia con imprese sia con privati (es. un artigiano) nel caso in cui opti per il regime di cassa, deve considerare proprio il rinvio della detrazione dell’IVA in relazione a tutti gli acquisti, compresi quelli riferibili alle operazioni attive effettuate con privati per le quali il regime di cassa non è applicabile.

Bisogna altresì precisare che, da un punto di vista prettamente operativo, il sistema dell’IVA per cassa si presta certamente a diverse complicazioni, da valutare attentamente prima di accedere all’istituto IVA in argomento. Infatti:

  • l’opzione per l’esigibilità differita comporta, a livello contabile, un necessario e costante monitoraggio degli incassi e pagamenti anche nell’ambito delle imprese in contabilità semplificata;
  • in sede di liquidazione IVA bisogna distinguere tra corrispettivi incassati e non, e corrispettivi pagati e non, operazione non semplice dato che il versamento IVA per i contribuenti mensili scade il giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento;
  • per i soggetti che optano per la contabilità separata (una in regime di Iva per cassa e l’altra no) si verifica una complicazione nelle rilevazioni contabili dovuta alla contemporanea gestione delle due diverse tipologie di fatture: l’una ad esigibilità ordinaria, l’altra ad esigibilità differita;
  • i pagamenti frazionati di una fattura emessa con esigibilità differita complicano ulteriormente il quadro sia a livello incassi e pagamenti, sia a livello delle registrazioni contabili, che debbono prevedere storni, assoggettamenti e detrazioni pro-quota;
  • in tutti i casi in cui il pagamento non è effettuato in contanti, potrebbero sorgere talune difficoltà in relazione alla corretta individuazione del momento in cui il pagamento si deve considerare effettuato;
  • nella dichiarazione annuale Iva, così come nella  comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA occorre indicare le movimentazioni operate con l’esigibilità differita.
Download PDF

Nessun commento ancora


Lascia un commento

E' necessario autenticarsi per pubblicare un commento