La Corte di Cassazione, con sentenza n, 17295 del 16 giugno 2023, ha bocciato la tesi dell’istituto che aveva effettuato un accertamento contributivo ad un socio amministratore di una Snc, il quale aveva comunicato la base imponibile dell’attività d’impresa al netto della detassazione ACE.
La Suprema Corte ha rilevato che ai sensi dell’art. 3-bis del DL n. 384/1992 a decorrere dal 1993, la base imponibile contributiva è costituita dalla totalità dei redditi d'impresa denunciati ai fini IRPEF e l’ACE è un onere deducibile incidente sulla quantificazione del reddito d’impresa imponibile. Ne consegue la rilevanza ai fini della base imponibile contributiva tenuto conto della equiparazione di questa a quella fiscale.
A tali conclusioni si perviene anche tenuto conto di quanto previsto dall’art. 8, comma 3, del decreto ministeriale attuativo 3 agosto 2017, il quale stabilisce che l’ACE concorre alla formazione del reddito imponibile, senza fornire indicazioni diverse ai fini contributivi. D’altronde anche il tracciato ministeriale dei modelli di dichiarazione dei redditi conduce a tali conclusioni.
